Alla ricerca della versatilità
Come due borse da bici mi hanno ricordato il valore dei capi multiuso e il piacere di possedere meno.
Versatilità è stata una delle parole chiave del mio 2024 e sicuramente continuerà a brillare nel 2025. Versatili sono quei oggetti che mi attraggono maggiormente, quelli che occupano gli spazi che abito e soprattutto ciò che indosso.
Rifletto sulla versatilità mentre scrivo da Aotearoa, o Nuova Zelanda, dove viaggerò per circa un anno. Mentre preparavo i bagagli ad ottobre dell’anno scorso, al compito di fare la valigia si è aggiunta la sfida mentale di selezionare abbigliamento e accessori indispensabili. Non è la classica valigia a cui potresti pensare, ma due pannier bag da 20 litri l’una. Sto viaggiando in bicicletta (di più su questo prossimamente) e tutto ciò che mi serve deve starci a pennello nelle borse affidate al portapacchi, oltreché soddisfare un peso adatto al mio livello di fitness. Aotearoa è un territorio deliziosamente collinare e montuoso, con una notevole profusione di salite al 8%, 10%, 12%. Trasportare anche un solo oggetto in eccesso si traduce presto in un inevitabile pentimento, una punizione fisica che ha cambiato la mia idea su ciò realmente indispensabile in base al contesto in cui mi trovo.
Trattandosi di un viaggio dedicato ampiamente alle attività outdoor, tra settimane consecutive trascorse in bicicletta a giornate sporadiche di escursionismo, surf e giretti culturali, ho prioritizzato solo ciò che posso indossare in più situazioni possibili. Dunque niente cycling bib e jersey, anche perché la mia ricerca non ha individuato aziende sufficientemente trasparenti sui propri criteri di produzione (eccetto Isadore). Inoltre, i prodotti hanno tendenzialmente le tipiche grafiche da racing bro che non fanno per me (eccetto Isadore, il reparto creativo ha decisamente buon gusto).
I must-have che hanno superato la prova delle due ruote (e non solo)
Ecco un elenco di tre capi di abbigliamento che hanno superato le mie aspettative sulla versatilità, gli standard di produzione e ovviamente l’aspetto estetico. Se sei alla ricerca di capi sportivi, ma non solo, con una marcia in più rispetto ai soliti high street brand, facci un pensiero:
Crop Top in Army di Woodlike Ocean, reggiseno-top sportivo con supporto medio che mi sta dando grande soddisfazioni per ciclismo, nuotare, surf e yoga. Realizzato in nylon riciclato, con protezione UPF 50+ UV e prodotto in Italia. È così co-mo-do che spesso mi dimentico che lo sto indossando e per una frazione di secondo mi convinco di star passeggiando con i seni all’aria. Provare per credere. Scontato a 44€ invece di 99€.
High Waist Leggigns in Lotus di Woodlike Ocean, leggings che indosso per ciclismo, yoga e ovunque. Anche questo realizzato in nylon riciclato, con protezione UPF 50+ UV e prodotto in Italia. Un dettaglio ammirevole: la sensazione sulla pelle è simile a quella della seta. Scontato a 44€ invece di 105€.
High-Rise Bike Shorts di Girlfriend Collective, la mia alternativa preferita all’unico pantaloncino imbottito che ho (che non citerò, dato le escoriazioni sull’inguine che mi ha regalato). Realizzato con poliestere riciclato, vivo dentro questi pantaloncini, versatili quanto i leggins anche se non altrettanto setosi. Scontato a 24,99€ invece di 54,99€.

Lezione sul clima neozelandese: integrare il necessario
Nonostante fossi stata ammonita sul clima imprevedibile della Nuova Zelanda, le famose quattro stagioni in un giorno, non l’ho preso sul serio. Ci ha pensato Auckland a rimettermi in riga e farmi notare che avevo capi eccessivamente leggeri o pesanti per i repentini sbalzi termici. Così ho colto l’occasione per fare un salto da Maggie Marilyn, designer neozelandese che seguo con entusiasmo da anni, che oltre a creare capi splendidi segue elevati criteri di produzione in quanto a sostenibilità ambientale e impatto sociale.
Mi sono concessa una maglia a maniche lunghe in lana merino, perfetta per temperature calde e fredde. Inoltre contrasta l’odore di sudore come nessun altro capo in lana merino che posseggo: l’ho indossata in bici per otto giorni consecutivi, sudandoci dentro anima e corpo, senza che il tessuto si arrendesse al mio odore pungente. Il Turtleneck 01 in Black è simile a quello che ho acquistato. Acquistabile per 150$ NZD, circa 80€.


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❤️🔥 Della serie ti acquisterei se non viaggiassi in bicicletta, parte 1: Silk Bias Slip Dress in Rust di Grace Ling.
📕 Della serie ti acquisterei se non viaggiassi in bicicletta, parte 2: Atmos Volume 10: Afterlife.
📽️ Rollie Williams di Climate Town ci illumina su come i resi gratuiti ci stiano fregando. Come al solito le risate non mancano.
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Versatilità è un termine che abbraccio perché mi piace pensare in quante occasioni o in quanti modi potrei usare un oggetto, è una caratteristica fondamentale che affianco a "praticità" e "utilità". Naturalmente questo post parla soprattutto di viaggio e moda sostenibili, ma i concetti che vi si trovano si possono applicare in altre sfere.
Penso che allenare il senso critico nel vivere quotidiano non sia un'impresa titanica, basta cominciare ponendosi delle domande semplici "perché?", "chi l'ha creato?", "com'è fatto?" e poi si cercano le risposte. Ma perché preoccuparsene? Perché in questo modo si attribuisce valore e rispetto al mondo che abitiamo e agli esseri viventi con cui lo condividiamo (umani e non).