Fa’ la cosa (in)giusta!
Piccoli gesti ricchi di empatia per un futuro collettivo migliore.
La ventunesima edizione di Fa’ la cosa giusta! — fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili — si è conclusa di recente a Milano. Tra gli ospiti spiccava Telmo Pievani1 e ho rimpianto per una frazione di secondo di non presenziare al suo intervento. Filosofo, evoluzionista, divulgatore e saggista, Pievani si occupa della relazione tra uomo e natura, soffermandosi spesso sulle somiglianze che ci legano alle altre specie viventi, invitandoci ad osservarle con curiosità ed empatia ecologica.
Esercitare empatia ecologica significa riflettere sulle conseguenze sistemiche che le nostre scelte di vita possono avere, piccole o grandi che siano, e ponderarle con pensiero critico. Portare a spasso la bicicletta invece dell’auto, acquistare beni di consumo prodotti secondo pratiche etiche e virtuose, sorseggiare un caffè in più al bar invece di sfrecciare via con un bicchiere monouso. Se lo consideriamo in un contesto isolato, l’ultimo caso può sembrare tollerabile, se guardato da una prospettiva globale, la storia cambia.
Si stima che la plastica dispersa nell’ambiente sia destinata a triplicare entro il 2060. Quasi due terzi saranno oggetti di breve durata come imballaggi, articoli a basso costo e tessili. Una catastrofe ambientale in agguato se guardiamo la deriva delle negoziazioni del Global Plastic Treaty avvenuta lo scorso dicembre a Busan2 o il recente ordine esecutivo di Trump di riportare alla gloria le cannucce di plastica negli Stati Uniti3.
Il caso di Aotearoa
Aotearoa Nuova Zelanda offre una ventata di ottimismo in un panorama altrimenti scoraggiante. Oltre ad essere un territorio di notevole bellezza naturalistica, nel 2023 è stata la prima nazione ad aver bandito i sacchetti monouso dai supermercati4. Se capiti in un qualsiasi supermercato senza l’occorrente, l’unica opzione sono le borse in tessuto riutilizzabili (a cinque dollari neozelandesi l’una). Niente sacchetti monouso biodegradabili a pagamento come in Italia. Vi ricordate l’indignazione nazionale che provocò la loro introduzione nel 2018? Non fu una faccenda di cui andare fiere collettivamente.

Non solo sacchetti monouso, il governo neozelandese ha applicato le medesime restrizioni a più categorie di imballaggi monouso. I neozelandesi sono noti amanti del caffè, un po’ troppo del caffè on-the-go, che sempre dal 2023 deve essere esclusivamente venduto con packaging di carta e plastica compostabile o biodegradabile. Alternative più ecologiche sì, ma pur sempre merce destinata quasi immediatamente alla discarica, spazzatura che dovremo impegnarci a ridurre e non lodare perché coperta da un velo ecologista. Abbattere un albero che ha impiegato decenni a svilupparsi mentre sequestrava la nostra anidride carbonica per trasformarlo in una tazza di carta che utilizzeremo per due o tre minuti non è il miglior gesto di empatia ecologica.
Chi va piano va lontano
Assieme ad un trattato globale per la gestione delle plastiche (incrocio le dita per le nuove negoziazioni che si terranno quest’anno), dobbiamo guardare con occhio critico le nostre scelte quotidiane guidate dalla cecità della convenienza istantanea individuale, con la speranza di limitare l’aggravamento di un problema che nuoce a tutte noi e chi erediterà il mondo in cui viviamo.
Rallentare è un’azione più benefica di quello che si pensa. Allentare gli automatismi mentali che orientano le nostre scelte quotidiane e moderare la velocità a cui viviamo, magari mentre ci gustiamo un buon caffè al bar, è un atto di cura dell’ambiente e di reciprocità con chi lo condividiamo, umani e non umani. L’inizio migliore per fare la cosa giusta.
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Open Tabs raccoglie quelle scoperte casuali così interessanti da meritarsi un posto fisso tra le mie finestre perennemente aperte.
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👛 Il progetto Hand in Hand di Fendi celebra artigiane e artigiani di tutte le regioni italiane che reinterpretano l’iconica borsa Baguette attraverso un ricchissimo patrimonio di tradizioni artistiche locali.
🔮 Un’addetta alle vendite di Maggie Marilyn a Auckland mi ha confessato che la fondatrice Maggie Howard sta valutando di espandere la propria attività in Europa. Se aprirà un negozio in territorio europeo spero sia A. In Italia e B. Bello, bellissimo tanto quello a Newmarket.
Uno dei più nobili contributi di Telmo Pievani alla nostra società è la sua partecipazione al podcast Il gorilla ce l’ha piccolo. Se non lo conoscete, dovreste.
EU regrets lack of conclusion on global plastics agreement | European Commission
Goodbye single-use plastic, hello reusable or paper alternatives | Auckland Council
Grazie Vale 🤍