Nel riferirmi a luoghi e altre entità radicate in Aotearoa Nuova Zelanda, utilizzo i due nomi ufficiali con cui sono conosciuti. Prediligo l’uso del nome originale in te reo Māori, seguito da quello anglofono.
A per…
Acqua. Abbiamo inaugurato il viaggio circondati dall’acqua, pedalando letteralmente da un mare all’altro: dal sobborgo di Blockhouse Bay, sul Mare Tasman, fino al porto di Tāmaki Makaurau-Auckland, adagiato sul Pacifico, due corpi d’acqua distinti separati da un itinerario di 16 chilometri. Dal porto abbiamo seguito la ciclabile fino a Mission Bay, una delle spiagge più popolari della metropoli, che condivide la stessa tonalità limpida e smeralda delle acque portuali limitrofe. Vedere per credere.
Aroha. Ossia amore in te reo Māori. Perché mettere piede in Aotearoa è una garanzia per innamorarsi perdutamente dei suoi paesaggi lussureggianti.
B per…
Blue Springs. Te Waihou-Blue Springs è una delle sorgenti d’acqua più pure al mondo, dove ci siamo fermati durante l’itinerario che da Kirikiriroa-Hamilton ci avrebbe condotti a Rotorua. Lungo la walkway non sono ammesse biciclette, ma la sua limpidezza ipnotica è una tappa imperdibile.
C per…
Central North Island Rail Trail. Conosciuto come Timber Trail, il Central North Island Rail Trail è una delle 23 Great Rides of New Zealand, un’escursione di 85 chilometri nella regione di Waikato. Si snoda lungo le ultime foreste di conifere meridionali endemiche del paese e attraverso numerosi ponti sospesi con panorami (e oscillazioni) mozzafiato. È possibile percorrerlo a piedi (per rilassarsi), in mountain bike (per divertirsi) o in gravel bike (per giocare con il fuoco).
Classic New Zealand Cycle Trails dei Kennett Brothers. Il libro essenziale per viaggiare su due ruote in Aotearoa.
D per…
Docce. Poche. Eppure calde e ristoratrici, grazie a Warmshowers. Warmshowers è un’app che mette in contatto amanti delle due ruote in ogni angolo del mondo, grazie alla quale abbiamo incontrato persone deliziose con storie uniche alle spalle. Come Lina, che poco più trent’enne pedalò lungo continenti interi, o Jimmy, che a sessant’anni fece il suo primo viaggio su due ruote, e Martina e François, intenti a percorrere Aotearoa in tandem con le loro bambine al seguito.
E per…
Estasi. Come ci si sente di fronte all’alba su Roys Peak, a Te Waipounamu-Isola del Sud.

F per…
Flat white. Tantissimi.
Flat tyre. Nessuna.
G per…
Great Coast Road. È la strada che serpeggia lungo il cuore di Te Tai Poutini-West Coast. Secondo Lonely Planet è una delle dieci strade costiere più belle al mondo. Confermo!
H per…
Heaphy Track. La Great Walk più lunga di Aotearoa, un’escursione iconica di 79 chilometri a nord-ovest di Te Waipounamu-Isola del Sud. Non l’abbiamo realizzata perché, a ridosso della partenza, il cerchione posteriore di qualcuno si è arreso di fronte ad otto crepe collezionate durante l’avventura precedente sull’Old Ghost Road.
I per…
Interislander. Il traghetto su cui siamo salpati da Te Whanganui-a-Tara-Wellington alla volta di Waitohi-Picton, sperando in una traversata elegante alla Dorothy e Lorelei in Gentlemen Prefer Blondes. Siamo finiti come Paolo e Francesca, prigionieri della tempesta nel secondo cerchio dell’Inferno di Dante, con onde che schiaffeggiavano il settimo ponte della nave.
K per…
Karekare. Un villaggio a 30 chilometri a nord di Auckland, una delle prime tappe del nostro viaggio. Abbiamo vissuto a Karekare come volontari per un mese nella comunità spirituale di Sacred Earth, condividendo mansioni di giardinaggio, deliziosi banchetti vegetariani e passeggiate nel Waitākere Ranges con volontarie, volontari, ospiti e residenti dalle nazionalità più svariate. Indimenticabile.
Kawatiri. Il segreto meglio custodito di Aotearoa.
L per…
Lake Takapō. Situato nella regione di Waitaha-Canterbury, le rive di Lake Takapō sono iperfrequentate in occasione della straordinaria fioritura dei lupini, tra la primavera e l’estate australe. È incantevole anche d’autunno, quando lo abbiamo visitato, accarezzato dai colori autunnali e con meno persone in circolazione.
M per…
Manawatū-Whanganui. La regione a Te Ika-a-Māui-Isola del Nord dove abbiamo pedalato più a lungo, oltre 260 chilometri tra la foresta di Pureroa e la città costiera di Whanganui.
Millecinquecento. I chilometri totali pedalati nel nostro itinerario principale da Karekare a Kawatiri-Westport. Condivido questo numero per incoraggiamento, non per lucidare il mio ego.
Mi duole sentire esclamazioni come “non ci riuscirei mai”, pronunciata da molte e molti, al di là dell’età, del genere o della propria provenienza. La mia avventura in Nuova Zelanda è stata la prima su due ruote e senza un granché di preparazione. Sarei disonesta ad attribuire il merito dell’impresa alla sola forza di volontà e a crogiolarmi nell’idea che, dopotutto, le uniche gambe a spingere i pedali sono le mie. Non avrei realizzato questo viaggio senza un alleato formidabile, che ha gestito parte della logistica, risolto problemi di meccanica e mi ha supportata emotivamente.
Facciamoci una promessa collettiva. A fronte di sfide e idee nuove, intriganti e intimidanti, personali o professionali, asteniamoci dall’invocare a gran voce l’autolimitazione. Piuttosto, soffermiamoci a contemplare le nostre possibilità, chiedendoci come e con chi realizzarle.
Insieme si arriva lontano.

N per…
National Park-Waimarino. Un villaggio di 260 anime, custodi di uno dei gioielli più scintillanti di Aotearoa, il Tongariro Alpine Crossing. Mount Tongariro è un’entità sacra ai Māori e per questo non è attraversabile in bicicletta. Ci siamo comunque goduti un’escursione a piedi, tra colate laviche monumentali e laghi dai toni smeraldi magnetici.
O per…
Old Ghost Road. Con cui abbiamo vinto un record mondiale (di ingenuità).
P per…
Piopiotahi e Patea. Conosciuti anche come Milford Sound e Doubtful Sound, sono i fiordi in cui confluiscono migliaia di cascate in una delle zone più remote e magiche di Aotearoa. Abbiamo percorso Milford Road sotto la pioggia battente (in auto) e cascate inzuppate di acqua, proprio come consiglio di vederle. Il giorno seguente, siamo salpati alla volta di Doubtful Sound, con un cielo terso e accarezzato dal sole. Tra i due, Piopiotahi-Milford Sound è più celebre e accessibile, Patea-Doubtful Sound attende chi è alla ricerca di una crociera fuori dall’ordinario.
Q per…
Queen Charlotte Drive. Dopo la traversata nell’Interislander lungo lo Stretto di Cook, Queen Charlotte Drive ci ha consolati con viste cristalline sulle acque placide di Tōtaranui-Queen Charlotte Sound. La strada inizia a Waitohi-Picton e sale per 34 chilometri fino a Havelock, un pittoresco villaggio ai margini del Te Hoiere-Pelorus Sound. La pedalata è stata serena e pacifica, l’esatto opposto di quella che da Havelock ci avrebbe condotti a Whakatū-Nelson, lungo la State Highway 6: 84 chilometri di ansia, grazie ai sorpassi infiniti dei logging trucks in un’autostrada dalla larghezza direttamente proporzionale alla lunghezza delle nostre biciclette.
R per…
Rotorua. Rotorua è una città costruita su uno scoppiettante terreno geotermale, dove il profumo di zolfo è onnipresente e i tombini sono ciminiere in miniatura. La tappa a Rotorua è imperdibile per visitare Te Puia, un’istituzione culturale dedita alla tutela della cultura Māori, dove ammirare dal vivo le arti di whakairo, haka e raranga.
S per…
Scenic Drive. Una strada inghiottita dalla vegetazione neozelandese attraverso i Waitākere Ranges, con un nome che si addice perfettamente al 98% delle strade in Nuova Zelanda.
T per…
Tā Moko. I tatuaggi facciali tradizionali māori. Quelli femminili scorrono tra il labbro inferiore e il mento, mentre la versione maschile ricopre il viso intero. Persone di tutte le età e in ogni angolo del paese sfoggiano i loro Tā Moko, noi non ci siamo fatti mancare una tappa all'Auckland Art Gallery Toi o Tāmaki, per ammirare i ritratti māori di Gottfried Lindauer.
U per…
Universo. Lo spicchio di universo che sovrasta Aotearoa è talmente nitido da sembrare surreale, con centinaia di migliaia di corpi celesti visibili a occhio nudo. Sublime.
V per…
Virgin. L’ultimo album di Lorde, la sacerdotessa del pop originaria di Tāmaki Makaurau-Auckland. Pubblicato a giugno, in tempo per accompagnarci durante le ultime escursioni su due ruote lungo Te Tai Poutini-West Coast, prima di volare in Australia.
W per…
Waikato River Trail. Un percorso lungo il fiume Waikato, parte del New Zealand Cycle Trails, in cui ci siamo avventurati nel periodo natalizio. Il 25 dicembre abbiamo campeggiato ad Arapuni, sorridendo alla vista dei camperisti neozelandesi intenti a decorare le proprie piazzole con pini natalizi e un’infinità di luci multicolori.
X per…
Xena. La principessa guerriera che ho invocato quando gli sneaky weka si lanciavano all’inseguimento delle nostre scorte alimentari.
Y per…
Yippieee! L’urlo trionfante (e di sollievo) quando siamo arrivati a Glenhope, dopo esserci smarriti per ore negli impenetrabili bush ai confini di Motupiko, nel cuore di Whakatū-Nelson, lungo una strada esistente su Komoot e scomparsa nella realtà.
Z per…
Zigzag. Innumerevoli. Infiniti. Un po’ come la pioggia, quando meno li vorresti, le strade di Aotearoa sono un susseguirsi implacabile di curve e dislivelli. La strategia migliore per pedalare lentamente e immergersi nell’avventura fino in fondo.
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Io e Alessandro stiamo contemplando di cambiare il nostro itinerario australiano e pedalare da Kabi Kabi-Noosa Heads fino a Muloobinba-Newcastle, dove dal 27 novembre al 5 dicembre si terrà The People’s Blockade 2025, una manifestazione per il clima nel più grande porto carbonifero al mondo.
Il piano? Unirci alla flotta di piccole imbarcazioni non motorizzate e bloccare le navi carbonifere in transito sul porto, per chiedere al governo australiano di garantire una transizione equa per la cittadinanza a fonti energetiche rinnovabili.
The People’s Blockade è organizzata da Rising Tide, un movimento ambientalista australiano per contrastare la dipendenza del paese dai combustibili fossili. L’Australia è uno dei più copiosi esportatori di carbone e gas su scala internazionale, e il porto di Muloobinba-Newcastle è direttamente responsabile della crisi climatica in Australia capitanata dall’estrazione di combustibili fossili.
Per saperne di più, fai un tuffo su Rising Tide.